“Un virtuoso percorso”. Quando la musica liturgica si insegna così

Sul sito Psallite, dell'Ufficio Liturgico Nazionale, il contributo della nostra Diocesi

Un virtuoso percorso formativo, destinato agli animatori musicali della liturgia, è stato avviato nella diocesi di Alife-Caiazzo nell’aprile del 2018.

Tutto ha avuto inizio grazie alla frequenza del corso triennale di Musica Liturgica On-line (MLO) e, successivamente, del CoPerLiM, che sto completando, entrambi erogati dall’Ufficio Liturgico Nazionale (ULN) della CEI. È stato grazie ad essi che mi si sono dischiusi orizzonti prima sconosciuti, che si sono rivelati addirittura inaspettati. Nel 2012 venni chiamata a prestare il mio servizio come direttore del coro e organista nella Parrocchia “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese (CE), essendo diplomata in pianoforte ed insegnante di educazione musicale nelle scuole medie. Nemmeno lontanamente avevo l’idea di quanto fosse delicato il compito che mi era stato affidato. Ben presto mi resi conto che non bastavano le conoscenze tecnico-musicali ma che avevo bisogno di strumenti che mi consentissero di rendere coerente il mio ministero con l’intero contesto liturgico, partendo da una scelta corretta dei canti appropriati. Avvertii a quel punto la necessità di fare qualcosa per formarmi. Fu così che, cercando su internet, mi imbattei nella notizia che L’ULN organizzava corsi online di formazione liturgico musicale. Con entusiasmo e con un senso di sollievo mi iscrissi, pensando proprio che quello potesse essere il corso adatto alle mie esigenze, anche per la possibilità che mi offriva di seguirlo in modalità e-learning.

Finalmente, dopo tante esercitazioni, prove di verifica e lavori di approfondimento, cominciavo a muovere i miei passi in modo più sicuro, destreggiandomi con maggiore consapevolezza nei repertori e nelle diverse celebrazioni.

Il corso triennale di MLO, che ho terminato nel 2016, si è rivelato una vera manna dal cielo. La successiva iscrizione al CoPerLiM nel 2017, è seguita, in maniera del tutto naturale per soddisfare quella sete di altra conoscenza, per quella esigenza che si avverte allo scopo di svolgere il ministero con maggiore competenza e, nondimeno, per proseguire un percorso formativo di grande arricchimento, davvero bello, con docenti e amici che il Signore ha fatto la grazia di incontrare. Infatti, oltre agli aspetti più strettamente musicali e liturgici, sempre proposti e trattati con grande competenza, dalla valenza formativa di grande pregio, si sono rivelati particolarmente fruttuosi i rapporti interpersonali con i colleghi di corso e tra noi allievi e i docenti. La sensazione che si avverte quando ci si ritrova, sia agli incontri residenziali di MLO che nel corso delle sessioni del CoPerLiM, è quella dell’appartenenza ad una grande famiglia, caratterizzata da una comunanza di intenti: rendere lode a Dio attraverso la musica e il canto. Il sereno clima di condivisione fraterna ha contribuito negli anni alla creazione di belle amicizie e di una rete virtuosa che consente una continua e proficua circolazione di idee, una condivisione di buone pratiche, di repertori e materiali musicali.

Avere il privilegio di poter sperimentare e vivere, in un autentico spirito di fede e di preghiera, celebrazioni in cui la musica ed il canto veramente assolvono alla loro funzione di preghiera, mi ha indotto a pensare di riversare nella mia diocesi ciò che i docenti, di altissimo livello umano, spirituale e professionale, hanno trasmesso a me. Particolarmente illuminante si rivelò la prova finale del corso “Canto e musica per celebrare 2”, del terzo anno di MLO, tenuto da Mons. Antonio Parisi. Il tema proposto fu la redazione di un programma di pastorale musicale da contestualizzare nella propria realtà diocesana e parrocchiale.

Fu allora che mi venne in mente che sarebbe stato bello dare “vita reale” a quella che doveva essere un’esercitazione teorica. Accadde, in maniera molto inaspettata, che nell’ottobre 2016, mi venisse affidata la guida della Corale diocesana insieme ad Angela Musco, musicista della diocesi, violinista anch’ella diplomata ai corsi CEI e con pregresse esperienze di guida dell’assemblea in celebrazioni diocesane. Perfettamente in sintonia sulle scelte, sulle modalità operative e sugli obiettivi ci impegnammo nella ricomposizione della compagine corale, prendendo contatto con i direttori di tutte le scholaeparrocchiali della diocesi. Certo non è stato semplice né immediato il coinvolgimento dei vari operatori liturgico-musicali, anche perché, in tale ambito, ci si scontra talvolta con abitudini radicate, di autoreferenzialità e chiusura nonché con oggettive difficoltà logistiche. Far passare un’idea sinodale di comunione e condivisione richiede tempi lunghi; ma, in ogni caso, nel coro diocesano sono confluiti via via rappresentanti di diverse parrocchie con i quali si sono instaurati positivi raccordi di collaborazione e unione d’intenti in un bel clima di fraternità. In tale contesto ha trovato ancor più spazio l’idea iniziale, mutuata dal “Programma di Pastorale musicale” della formazione a livello diocesano: doveva essere un percorso che potesse esser fruibile da tutti, con seminari in presenza e laboratori pratici. Il Vescovo, Mons. Valentino Di Cerbo, si mostrò da subito molto favorevole ad avviare un iter formativo, e con lui il Direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, Don Antonio Di Lorenzo. Tra l’altro, questa necessità fu focalizzata già nei lavori preparatori del primo sinodo della nostra diocesi, iniziato nell’autunno del 2016. Tale necessità ha trovato risposta in una precisa disposizione del documento conclusivo del sinodo, consegnato nel maggio 2018. Nel capitolo dedicato alla liturgia, infatti, c’è la proposta di istituire una «“commissione liturgico–musicale”[…] con il compito di fornire indicazioni perché le scelte operate rispondano sempre più alle indicazioni del magistero e dell’autentico spirito liturgico; proporre e coordinare un percorso formativo per tutti gli operatori della liturgia, stimolando, in alcuni casi, come già lodevolmente avviene, la partecipazione alle iniziative formative dell’Ufficio Liturgico Nazionale”. » (Dal Libro del Sinodo della Diocesi di Alife –Caiazzo, n. 58)

L’idea di attivare seminari formativi in diocesi ha trovato concretizzazione grazie alla disponibilità di diversi docenti dell’ULN, che da tempo portano avanti con passione e perseveranza il compito di diffondere la formazione musicale-liturgica come vera e propria missione. Nell’aprile 2018 ci sono stati tre incontri: il primo con Mons.Vincenzo De Gregorio sulla musica liturgica dalle origini e sull’uso degli strumenti musicali nella liturgia. Il secondo tenuto da Mons. Antonio Parisi sul canto nella liturgia e sul ruolo del coro, conclusosi con la celebrazione eucaristica durante la quale tutti i partecipanti al corso si sono uniti nell’animazione sotto la guida dello stesso Mons. Parisi. Il terzo guidato da Sabino Manzo con un laboratorio pratico di vocalità ed esecuzione corale in cui i partecipanti poterono sperimentare la bellezza di uno stile vocale curato e appropriato alla Parola.
La risposta entusiastica e la soddisfazione dei numerosi partecipanti provenienti anche da altre diocesi, ha spinto l’Ufficio liturgico diocesano ad attuare, anche per il corrente anno pastorale, altri incontri. Mons. Antonio Parisi ha potuto proseguire nel percorso avviato lo scorso anno, ponendo l’accento sui repertori e sulla scelta dei canti per la liturgia ed anche questa volta, guidando nel canto le corali riuniresti per l’annuale celebrazione eucaristica in onore di Santa Cecilia; Sabino Manzo ha portato avanti il laboratorio di vocalità già avviato e Gianmartino Durighello ha catturato l’attenzione dei presenti con un laboratorio di preparazione dei Vespri solenni, interamente in canto, poi celebrati alla presenza del Vescovo, anche con l’intervento di un gruppo di giovani strumentisti della diocesi, completando, così, in preghiera questo secondo ciclo di incontri.
In conclusione, ritengo che non vi sia dubbio alcuno nel considerare che la formazione resta la strada maestra affinché i ministri dell’animazione musicale possano, attraverso la musica e il canto, conferire decoro alle celebrazioni e contribuire, così, all’edificazione ed alla crescita spirituale dei fedeli. La formazione in ambito liturgico-musicale è ciò che davvero può contribuire a migliorare la qualità del servizio che rendiamo al Signore, così come anche previsto dalla SC 14 (formazione del clero) e SC 115 (formazione dei laici). A noi operatori della liturgia spetta mettere tutta la nostra passione, la nostra dedizione, la nostra gioia per rendere gloria a Dio, facendo emergere, da quello che la Liturgia ci offre, il massimo della sua bellezza. Certamente sono necessari impegno e abnegazione da parte di tutti coloro che concorrono alla formazione e, parimenti, desiderio di conoscenza, umiltà e disponibilità a mettersi in gioco da parte dei discenti, ma questa è una sfida che vale la pena accogliere, affrontare e portare avanti per dare un piccolo contributo alla costruzione del Regno di Dio

Angela Faraone

fonte psalite